Artigianato di Tavenna di "Pizzi e Merletti" lavorati al tombolo
Il tombolo in Italia
A livello nazionale tale artigianato ha avuto inizio nel XIII secolo in Liguria a Rapallo, dove oggi esiste un museo, e riguardava in particolare preziosi ricami in seta colorata, oro ed argento per decorare lenzuola, biancheria e tessuti. Nel corso dei successivi due secoli in italia le forme si evolvono verso lavori ad ago o quelli al tombolo, a seconda che ci si ispiri al ricamo od alla tessitura. Nel nord Italia nel Seicento i rispettivi centri promozionali saranno Venezia e Genova. Queste notizie sono riportate nel catalogo "Il Museo del Pizzo al Tombolo di Rapallo - Sagep Editrice, Genova -anno 1990)
Nel Molise compare la voce “Radizellis", che sarebbe il reticello, da antichi inventari del 1300 e1400 ; questo ci dà un’idea che già allora esistesse una forma di merletto. Il merletto a tombolo iniziò il suo splendore a partire dal 1400 e la tradizione vuole che esso sia stato diffuso dalle suore del convento di S. Maria delle Monache ad Isernia, le quali insegnarono l'arte del tombolo alle giovani donzelle. A quel tempo le rigidi leggi feudali imponevano alle giovani nobili la vita conventuale, dove la principale occupazione quotidiana, era la lavorazione del merletto. Esiste documentazione storica che attesta che nel 1503 le monache producevano pizzi e merletti. Da qui è nata la scuola molisana che ancora oggi perpetua la tradizione e trova clientela in tutto il mondo. La trina isernina è realizzata con un filo sottile e lucente di color avorio, che viene prodotto ad Isernia. Questo filato dona lucentezza ed unicità al merletto.
Tonino Chiacchiari da Isernia ha fornito un documento informativo sul merletto isernino reperibile sul seguente sito: (http://www.fioretombolo.net/isernia.htm) . Alcuni termini sul tombolo di Isernia sono: Ripizzigliar ( venditori di merletti ); pizziglio (merletto); pallone (tombolo); tummarielli (fuselli).
Il pittore Gioacchino Toma (1836-1893 ) caposcuola della pittura napoletana, venne rinchiuso nelle carceri di Isernia , per motivi politici. Le inferriate della sua cella davano in una piazzetta dove poteva scorgere le teste delle merlettaie intente con i loro fuselli. Ne nacque un dipinto intitolato "Le merlettaie" che venne esposto nel 1872.
Nel novembre del 1906 il Consiglio Comunale di Isernia chiedeva ufficialmente all’Amministrazione Provinciale di Campobasso, l’istituzione ad Isernia di una scuola di Arte Applicata all’industria. Con il Regio decreto del maggio 1908, veniva istituita ad Isernia una Regia Scuola d’Arte applicata all’industria “con lo scopo di impartire agli operai cognizioni teoriche e pratiche per l’esercizio delle arti e dell’industria”. Nel 1922, il Ministero per l’Industria e il Commercio provvedeva all’introduzione di una sezione femminile per la lavorazione del merletto a tombolo. Nel 1926 vennero intensificati i corsi portandoli a 4 anni di studio anche per il merletto. La scuola ha proseguito fino ad oggi evolvendo e divenendo “Istituto statale d’arte”. Tra i vari laboratori è ancora attivo quello del merletto.
Il tombolo a Tavenna
L'arte del merletto ha radici profonde nella storia di Tavenna. Ciò nonostante è difficile stabilire quando questa forma di artigianato femminile sia iniziata in paese e in che modo si sia ampiamente diffusa al punto da entrare a far parte del costume, della tradizione, della cultura locale, anche se è sempre rimasta confinata in una dimensione familiare. Da alcune testimonianze raccolte in paese è emerso che lo sviluppo di questo artigianato sia iniziato attorno alla fine del XIX Secolo.
Il processo di lavorazione consiste preliminarmente nella realizzazione di un disegno su carta o cartone di fantasiose "trine" sovrapponendolo abilmente sul cuscino a forma cilindrica di vari diametri (riempito con paglia di grano o altro materiale), retto da trespolo o appoggiato sulle ginocchia. Il disegno verrà poi riprodotto con dei fili che, raccolti ad una estremità su piccoli fusi, vengono intrecciati e fissati sul cartone mediante spilli, seguendo il disegno prescelto.
Le applicazioni principali di queste lavorazioni mediante particolari tecniche, per esempio "a punto turco", su tessuti di lino o di cotone o su indumenti, erano orientate principalmente ad ornare il corredo da sposa che le donne portavano in dote per il matrimonio. Quindi su: lenzuola, federe di cuscini, tovaglie e tovaglioli, asciugamani, tende, camicie da notte, vestitini per i bambini e cappellini, ecc. . Spesso, a completare l'ornamento, venivano realizzati anche dei bellissimi disegni con ricami ad ago e filo colorato.
L'insegnamento del tombolo in paese, da parte di maestre di tombolo, inizia negli anni dopo la prima guerra mondiale. Nel 1930 la maestra Maria DRUSCO e la sorella Rosa insegnavano il tombolo ad oltre 30-40 bambine e tra queste ritroveremo alcune allieve che, a loro volta, diventeranno maestre esse stesse. Per imparare queste tecniche le bambine frequentavano dei corsi a pagamento che, avveniva prevalentemete in natura con del grano, olio, uova, polli o altri animali d'allevamento. L'insegnamento aveva la durata di alcuni anni e si svolgeva presso le abitazioni delle maestre e, nel periodo estivo, l'insegnamento si svolgeva in strada, all'esterno delle stesse abitazioni. Le bambine iniziavano l'apprendimento a partire dai 3-4 anni fino all'età dell'adolescenza. Le maestre di Tombolo assolvevano anche al ruolo di maestre d'asilo per le bambine dai 3 ai 5 anni, non essendovi in paese un asilo prima del 1970. Ogni anno venivano insegnate tecniche con livelli di difficoltà crescente fino ad arrivare al punto che le ragazze acquisivano capacità per poter svolgere in piena autonomia qualsiasi tipo di lavorazione. Maria Drusco è stata la maestra più importante ed ha insegnato dalla fine della 1^ guerra mondiale fino agli anni '50. Le ultime maestre che hanno insegnato il tombolo a Tavenna tra la fine degli anni '50 e fino agli anni '80 sono state nell'ordine: Amelia LALLI, Mariella MANZI, Maria Di DONATO, mentre Romeo Del GESSO e sua moglie Annita MATERA, poi emigrati in Argentina, hanno insegnato la pratica del ricamo.
Nel periodo piu recente, Maurizia Iurescia, artigiana merlettaia di Tavenna, ha svolto dei corsi d'insegnamento di merletto di base per le bambine delle scuole elementari di Tavenna per tre anni consecutivi dal 2001-al 2003 in un laboratorio specifico di 16 ore su un apposito progetto accolto dal direttore didattico a cui hanno partecipato circa 15 bambine delle classi 3^,4^ e 5^ elementare .
In paese vi sono ancora diverse donne che eseguono lavorazioni a tombolo, anche su ordinazione e per specifiche applicazioni.
Nelle foto seguenti sono riportate alcune immagini di merletti raccolte nel corso della mostra organizzata dall'Associazione culturale "Casal Tabernae" dal 4 al 14 agosto del 1995.
Nel corso della fiera dell'artigianato che si svolge a Tavenna ogni anno il 2 e 3 settembre, si possono ammirare in uno stand diversi prodotti ed anche acquistarli o ordinarne di nuovi.